Politica e istituzioni olandesi
Legalizzazione della droga in Olanda
L’Olanda è conosciuta in tutto il mondo per il suo atteggiamento liberale nei confronti di argomenti “scottanti” sul piano della politica internazionale quali droga e prostituzione.
L’approccio olandese a questi temi cosi’ controversi è estremamente pragmatico e si riassume nel principio secondo cui "se un problema si è dimostrato insolvibile è meglio cercare di controllarlo" che continuare a promulgare leggi che non portano ad alcun sostanziale risultato. Questo comportamento sui generis ha portato l’Olanda ad avere numerosi contrasti con altri paesi europei che ritengono invece che droghe e prostituzione debbano essere proibite dalla legge indipendentemente dall’efficacia pratica delle leggi stesse. Negli ultimi tempi tuttavia sembra divenire piu’ frequente il tentativo di alcuni paesi di affrontare questi temi proprio dirigendosi verso il modello olandese.
La legislazione olandese sulle droghe è basata su due principi fondamentali: primo che l’uso di droghe non è materia criminale ma che riguarda invece la salute pubblica e secondo che esiste una distinzione fondamentale tra droghe leggere e droghe pesanti. Tale linea di demarcazione e’ tracciata fra droghe che sono moderatamente additive dal punto di vista psicologico e droghe che invece portano a vera dipendenza fisica. Tale separazione ha il duplice scopo di dividere i due mercati riducendo cosi’ le chance per i consumatori di droghe leggere di venire in contatto con droghe pesanti e, allo stesso tempo, anche di togliere il mercato delle droghe leggere dale mani dei trafficanti, portando cosi’ ad una riduzione della criminalita’.
Questi principi fanno capo a quello piu’ generale di auto-determinazione nei confronti del proprio corpo: specificamente secondo l’opinione olandese non e’ illegale danneggiare il proprio corpo, ma si rimane comunque responsabili delle proprie azioni.
In Olanda i cosiddetti coffeeshops sono autorizzati a vendere sostanze stupefacenti leggere (ovvero hashis e marijuana), ma, per poterle acquistare, bisogna avere piu’ di 18 anni e le quantita’ comprate debbono rientrare nel limite stabilito dalla legge per l’uso personale.
Nonostante sia i traffici su larga scala che la produzione di droga siano puniti dalla legge, pochi controlli vengono effettuati sulla provenienza di cio’ che viene poi venduto nei coffeeshops e per certo si sa solo che viene venduta cannabis proveniente da paesi dove e’ illegale.
Recenti progetti di legge per una produzione di cannabis autonoma e controllata dal governo hanno incontrato l’opposizione dell’attuale Ministro della Giustizia.
Particolare molto interessante è che la cannabis in Olanda rimane una sostanza controllata il cui possesso ed uso costituiscono reati minori, punibili con una multa: secondo lo statuto infatti, persino i coffeeshops sono illegali. Questi statuti sono stati promulgati per via delle pressioni della comunita’ internazionale, ma viene poi attuata una politica di “non-imposizione” (gedoogbeleid) che e’ divenuta prassi comune nelle corti di giustizia olandesi. Una sorta di “e’ illegale, ma non e’ illegale”.
Articolo di Silvia Baldi