Geografia Olanda
Il controllo delle acque in Olanda
L’Olanda forse piu’ di qualsiasi altro paese al mondo deve il suo territorio agli enormi sforzi fatti dal suo popolo per strapparlo al mare, tanto da far coniare il famoso proverbio “Dio ha creato il mondo, ma gli olandesi hanno creato l’Olanda”.
Il profilo costiero dell’Olanda non e’ mai rimasto uguale a se’ stesso ma, col trascorrere dei secoli, e’ costantemente mutato sia a causa delle violente tempeste che per via degli interventi umani volti a prevenirle. Basti pensare che le tempeste del 1134 crearono un intero archipelago nel sud-ovest del Paese, Zeeland, mentre quelle ancor piu’ rovinose del 1287 che uccisero ben 50,000 persone, crearono lo Zuiderzee, il Mare del Sud, che garanti’ ad Amsterdam quell’accesso diretto al mare che non aveva avuto prima di allora.
Una delle cause di questi continui disastri e’ in parte imputabile alla mano stessa dell’uomo e al suo desiderio di utilizzare terreni paludosi per l’agricoltura. L’intenso drenaggio a cui questi terreni furono sottoposti fece si’ che la torba presente nel terreno si comprimesse sensibilmente, causando una caduta del livello del terreno ed innescando altresi’ un circolo vizioso: gli agricoltori erano infatti costretti ad abbassare il livello delle acque per compensare la perdita di livello del terreno e cio’ portava pero’ la torba a comprimersi ancora di piu’. C’e’ poi anche da considerare che, fino agli inizi del XIX secolo, la torba veniva estratta dal terreno ed usata come carburante, impoverendo cosi’i minerali del suolo.
Tutto il corso della storia dell’Olanda e’ in qualche modo segnato dal lento procedere dei progressi e delle conquiste su come dominare e controllare la furia delle acque.
Nel corso del primo millennio villaggi e fattorie venivano costruiti su colline artificiali edificate dall’uomo che venivano poi connesse da dighe. A causa del continuo abbassamento del terreno, gia’ nel XII secolo comparvero delle vere e proprie agenzie governative con il compito di vigilare sul livello delle acque in una certa regione e prevenirne alluvioni, sviluppando dighe ad hoc che, col passar del tempo, vennero poi unificate in un sistema integrato.
Nel XIII secolo fecero la loro comparsa i mulini a vento che vennero subito utilizzati con grande successo nel drenaggio delle acque. Fu proprio grazie ad essi che si poterono creare i famosi polders olandesi: appezzamenti di terreno che si trovano originariamente sotto il livello del mare e che ne sono sottratti tramite la costruzione di dighe per delimitarne l’area e il drenaggio dell’acqua tramite l’uso dei mulini. I polders sono ora parte integrante del territorio olandese, divenendone a volte veri e propri capisaldi, come ad esempio il polder di Haarlemmermeer dov’e’ situato l’aeroporto internazionale di Schiphol o il polder di Alblasserwaard che ospita i famosi 19 mulini a vento di Kinderdijk, iscritti dallUNESCO nel patrimonio mondiale dell’umanita’ nel 1997.
Nel 1932 venne completata l’imponente diga Afsluitdijk (Diga di chiusura) che, con i suoi 32 chilometri di lunghezza, aveva lo scopo di separare lo Zuiderzee dal Mare del Nord, trasformando cosi’ un enorme bacino d’acqua salata nel lago d’acqua dolce chiamato ora Ijsselmeer e reclamando al mare ben 1,700 chilometri di terra nel corso dell’opera.
Dopo le piu’ recenti e disastrose alluvioni del 1953 che videro le acque innalzarsi di ben 6 metri sopra il livello del mare e che portarono via la vita a quasi 2,000 persone, il governo decise di tentare un approccio quanto mai ambizioso e lungimirante ed approvo’ cosi' i lavori del “Progetto Delta” che aveva lo scopo di cancellare una volta per tutte la minaccia proveniente dal mare. Cio’ venne messo in pratica innalzando ben 3,000 chilometri di dighe marine esterne e 10,000 chilometri di canali e dighe interni. Sul modello della diga Afsluitdijk, furono anche chiusi gli estuari di alcuni fiumi nella provincia dello Zeeland che vennero trasformati in laghi d’acqua dolce cosi’ da diminuire le possibili fonti di alluvioni e, al tempo stesso, ridurre il profilo costiero da dover proteggere e il conseguente numero di dighe da costruire.
I lavori iniziarono nel 1958 e terminarono solo nel 2002: e’ una delle opere umane piu’ imponenti mai realizzate nella storia dell’umanita’ tanto da venir definita come una delle sette meraviglie del mondo dalla Societa’ di Ingegneria Civile Americana.
Oggi i lavori di mantenimento e di ampliamento della struttura si rendono di tanto in tanto necessari soprattutto come sforzi preventivi volti ad arginare le possibili tragiche conseguenze del feroce cambiamento climatico osservato negli ultimi anni: l’Olanda e’ infatti uno dei paesi che risentirebbe di piu’ di un drastico innalzamento del livello degli oceani che minacciano di vanificare i risultati di una lotta durata piu’ di un millennio.
Articolo di Silvia Baldi